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L'OPERA POPOLARE CONCERTO LIRICO A VILLA DI CORLIANO


In occasione della Giornata Nazionale ADSI concerto lirico del soprano Mimma Briganti nel Parco di Corliano a Rigoli. Ingresso libero.


Data: domenica 25 maggio 2014


L'OPERA POPOLARE  CONCERTO LIRICO A VILLA DI CORLIANO

Anche quest'anno nell'ambito della Giornata Nazionale ADSI la delegazione Ville Pisane ha organizzato una serie di eventi fra questi un bellissimo concerto celebrativo grazie alla fattiva collaborazione dell'Associazione I Cavalieri e di affermati professionisti del settore. Un percorso tra le più emozionanti arie d'opera e le canzoni più famose del repertorio melodrammatico, della canzone napoletana e del musical. Saranno il Soprano Mimma Briganti, il Maestro Carlo Bernini, la Corale Lirica Versiliese diretta da Elisabetta Guidugli ad eseguire i più celebri brani di: V. Bellini, G. Verdi, R. Leoncavallo, G. Puccini. Il prestigioso evento si svolgerà domenica 25 maggio alle ore 19.00 nel meraviglioso parco della Villa di Corliano a Rigoli e sarà presentato dall'attore Renato Raimo. Particolare attenzione è stata rivolta allestimento architetturale del parco grazie alla Final Crew Cooperativa che ha previsto la realizzazione di giochi di luce, musiche, suoni ed una scenografia fiabesca. Un ringraziamento infine a: Marco Rosati (Corte Tripoli Cinematografica - Video) e Luigi Polito (Fotografo) ed agli sponsor Banca di Pisa e Fornacette Credito Cooperativo, Seif S.p.A.

ADSI Pisa ringrazia per la preziosa collaborazione la nostra associazione ed informa che sarà possibile dopo il concerto prenotare una cena al ristorante "All'Ussero di Corliano". Trattasi di un menù di degustazione dedicato alla giornata nazionale ADSI al prezzo di Euro 20,00 intitolato "Secrets de cuisine, antiche ricette di Corliano". Provengono dall'archivio familiare di Corliano, testimonianza dell’eleganza ricercata e del fascino discreto riservato agli ospiti della villa, grazie anche all’abilità di esperti cuochi, per conquistarli con raffinata semplicità.

Per informazioni contattare la segreteria organizzativa di "Incontriamoci in Villa": Associazione I Cavalieri cell 335 5863364 (Daniele Conti) oppure info@icavalieri.org

Riportiamo di seguito in forma integrale i comunicati stampa dell'Associazione Dimore Storiche Italiane e quello di ADSI Pisa

Sabato 24 e Domenica 25 maggio 2014 si terrà la quarta edizione delle “Giornate Nazionali A.D.S.I.”, l’iniziativa annuale promossa dall’Associazione Dimore Storiche Italiane, che ha come obiettivo diffondere fra il grande pubblico una più ampia conoscenza della Dimore Storiche e una maggiore consapevolezza della rilevanza degli edifici privati di importanza storico-artistica all’interno del panorama dei beni culturali italiani. Sulla scorta del successo delle tre edizioni precedenti, con l’apertura di più di 110 dimore e la partecipazione di centinaia di migliaia di persone, sarà offerta al pubblico la possibilità di visitare gratuitamente cortili, palazzi, ville e giardini di antiche dimore usualmente non aperte al pubblico, assistendo spesso ad eventi culturali correlati quali mostre e concerti, grazie alla disponibilità dei proprietari e all’impegno dei responsabili delle sedi regionali dell’Associazione. In particolare quest’anno è previsto in diverse località il coinvolgimento nell’iniziativa di numerosi maestri artigiani: marmisti, restauratori, corniciai, vetrai, ceramisti, bronzisti, argentieri, orologiai, mosaicisti, pittori. Ospiti dei cortili delle dimore storiche, esporranno al pubblico le loro realizzazioni e daranno dimostrazioni delle loro attività. Le Giornate nazionali saranno così anche un’occasione per celebrare il ruolo fondamentale di maestri artigiani, che custodi di conoscenze e competenze tecniche tanto preziose quanto ormai rare, hanno tuttavia un ruolo indispensabile per la conservazione delle dimore storiche stesse. Allo stesso modo l’impegno costante per la manutenzione e il restauro delle dimore da parte dei proprietari, contribuisce a far sì che le arti di antica origine alla base di questi mestieri non vadano perdute. Negli anni l’iniziativa è riuscita nell’intento di creare una maggiore familiarità dei cittadini con le bellezze storico-artistiche anche poco note della propria città e territorio, offrendo, anche a turisti provenienti da altre regioni o Paesi, l’occasione di visitare luoghi di grande interesse. Tutto ciò è possibile grazie all’impegno dei proprietari, responsabili della tutela e della gestione di beni storico-artistici la cui conservazione, a beneficio delle future generazioni, coinvolge tutta la collettività."

A.D.S.I. VILLE PISANE

Domenica 25 maggio 2015
“Cortili e Giardini Aperti”
dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19

Domenica 25 maggio 2014 si terrà, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, le “Giornate Nazionali A.D.S.I.”, l’iniziativa annuale promossa dall’Associazione Dimore Storiche Italiane, che ha come obiettivo diffondere fra il grande pubblico una più ampia conoscenza della Dimore Storiche e una maggiore consapevolezza della rilevanza degli edifici privati di importanza storico-artistica all’interno del panorama dei beni culturali italiani.

Sulla scorta del successo delle edizioni precedenti, con la partecipazione di centinaia di migliaia di persone, sarà offerta al pubblico la possibilità di visitare gratuitamente cortili, palazzi, ville e giardini di antiche dimore usualmente non aperte al pubblico, assistendo spesso ad eventi culturali correlati quali mostre e concerti, grazie alla disponibilità dei proprietari e all’impegno dei responsabili delle sedi regionali dell’Associazione con la partecipazione di numerose associazioni di volontariato culturale.

Negli anni l’iniziativa è riuscita nell’intento di creare una maggiore familiarità dei cittadini con le bellezze storico-artistiche anche poco note della propria città e del territorio, offrendo, anche a turisti provenienti da altre regioni o Paesi, l’occasione di visitare luoghi di grande interesse. Tutto ciò è possibile grazie all’impegno dei proprietari, responsabili della tutela e della manutenzione di beni storico-artistici la cui conservazione, a beneficio delle future generazioni, coinvolge tutta la collettività.

Purtroppo il patrimonio monumentale privato ha assistito in questi ultimi 24 mesi ad un cambiamento di strategia politica epocale, passando da un “bene costituzionalmente tutelato” ad un “bene di lusso”: ingigantendo gli oneri fiscali (IMU e TARES) e facendo saltare l’economia privata di tutela e conservazione, imponendo così in molti casi ai proprietari la scelta tra la riduzione/azzeramento nella manutenzione o la cessione ad operatori stranieri, che abbiano la disponibilità di flussi di cassa molto alti a causa della forte tassazione immobiliare dei monumenti nazionali privati, “infrastrutture turistiche” per lo sviluppo economico, sociale e turistico del territorio.

L’Italia non cresce più ma in questi ultimi cinque anni ci sono stati nel pianeta oltre 150 milioni di nuovi turisti che cercano la bellezza, la qualità, la cultura e il patrimonio storico e paesaggistico privato italiano: 2 mila castelli, 12 mila palazzi e 29 mila ville con 3 mila tra musei, parchi e giardini storici privati. In Italia, un occupato su 15 lavora nel turismo, un valore superiore alla media europea che vale il 9% del PIL nazionale per 140 miliardi di Euro e oltre 1,5 milioni di occupati. Solo in Toscana ci sono 12 mila aziende con oltre 70 mila lavoratori dipendenti.

Pisa centro storico

1)Giardino di Palazzo Ferroni, lungarno Sonnino 5
Insieme al giardino di Palazzo Rindi, lo spazio verde di pertinenza di Palazzo Ferroni, costituisce uno dei pochi esempi di giardino storico ancora oggi rintracciabile nel quartiere Sant’Antonio: varcato l’androne del palazzo, si giunge ad un cancello in ferro che introduce al giardino interno, disegnato da vialetti inghiaiati e da un ricco sistema di arbusti, di piante d’alto fusto, oltre alle vivaci punteggiature fiorite. Fa da quinta al giardino un tempietto ottocentesco che arricchisce il gusto pittoresco e romantico di questo luogo riservato.

2)Giardino Lattanzi già Casa di Filippo Mazzei, via Giordano Bruno 39

3)Giardino di Villa Theresa, via della Foglia 13
Il giardino, documentato già nel catasto Leopoldino come orto con stalla da un lato e fienile sopra, ad un solo piano con pozzo, confinava con le proprietà del Duca Gregorio Salviati Foglia, dal quale prende il nome la strada. Una foglia di edera, del resto, contraddistingue anche l’arco di ingresso al giardino di villa Theresa, regolato da un rigoglioso pergolato di rose di varietà e di colori diversi. Ai due lati si sviluppano tre aiuole di forma regolare ove risaltano due esemplari di palme da datteri, integrate da alcuni esemplari di cicas ben sviluppati, che – insieme ai tre banani – testimoniano la felice condizione microclimatica di questo giardino.
Sul lato destro, inserite nel muro di cinta in una posizione non certo originaria, risaltano una serie di busti in marmo della seconda metà del Settecento, sotto i quali fanno da cornice numerose e rigogliose ortensie.
Recentemente è stata restaurata una deliziosa “orangerie” in stile Liberty.

4)Palazzo dei Fiumi e Fossi (già dei Consoli del Mare), lungarno Galilei 19
Tra i giardini sorti fra Cinque e Seicento certo uno dei più rappresentativi è quello prospiciente palazzo dei Consoli del Mare, l’edificio che prende il nome dall’omonima magistratura a cui appartenne fondata da Cosimo I de’ Medici nel 1551 per giudicare le cause mercantile e, come ancora oggi, regolare i fossi e gli scoli dell’acqua nella pianura pisana.
La tradizione vuole che nel giardino sorgessero le antiche case dei Gherardesca, dopo la morte del conte Ugolino rase al suolo con assoluto divieto a chiunque di ricostruirvi. Nonostante la tradizione non sia supportata da prove documentarie certe, è sicuramente un dato di fatto importante sottolineare che questo giardino – eccetto i vuoti non ancora colmati provocati dai bombardamenti della seconda Guerra Mondiale – è l’unico spazio aperto lasciato sui lungarni, dove le famiglie più in vista della città gareggiavano per conquistare un affaccio di pregio che testimoniasse il loro rango.
Delimitato su tre lati da strutture architettoniche, l’accesso al giardino è regolamentato da un viale centrale che mette in comunicazione il fronte del palazzo con il retro. Le aiuole, definite da cordoli di pietra serena, disegnano un impianto geometrico di giardino formale all’italiana.

5)Palazzo del Vigna - Royal Victoria Hotel, lungarno Pacinotti 12

6)Giardino pensile dell'Ussero, lungarno Pacinotti 26
Il giardino di Palazzo Agostini è documentato a partire dal 1496, quando l’edificio venne acquistato da Mariano e Pietro Agostini. Nel relativo atto notarile di compravendita, infatti, oltre a descrivere la struttura del palazzo (già contraddistinta come oggi dalla facciata in cotto e le finestre polilobate) si menziona la presenza di un giardino e di un pozzo. Difficile però stabilire con certezza quali fossero in origine le essenze coltivate, anche se nuove e accreditate ipotesi hanno ipotizzato la presenza di aranci. Scelta non di poco conto, in quanto documenta la volontà dei proprietari di connotare in senso simbolico il giardino, luogo di coltivazione non solo di essenze aromatiche, cosiddette “utili” per il loro utilizzo in cucina o nella preparazione dei medicamenti, ma anche di piante ornamentali, quali gli agrumi, presenti nei giardini destinati all’intrattenimento conviviale degli abitanti e degli ospiti del palazzo. Nel corso dei secoli il giardino ha subito alcune sostanziali modifiche nell’organizzazione degli spazi. Documentate da alcuni frammenti di disegni conservati nell’Archivio della famiglia le trasformazioni avvenute agli inizi del Seicento, dettate con molta probabilità dall’esigenza di improntare il giardino ai nuovi paradigmi estetici e funzionali dopo che nel 1601 Onorato di Ludovico Agostini era stato chiamato a vestire per la prima volta l’abito di cavaliere dell’Ordine di Santo Stefano. Ulteriori lavori vennero effettuati anche nel corso del secolo successivo come attesta una planimetria della seconda metà del Settecento, dove lungo il muro di cinta è indicata la presenza di un “cassettone”: così venivano definite le aiuole rialzate deputate alla coltivazione degli agrumi.
Smantellato alla vigilia della prima guerra mondiale per fare spazio al salone cinematografico e teatrale dell’Ussero, inaugurato nel gennaio del 1914, il giardino è tornato a nuova vita grazie ad un’attenta e scrupolosa opera di recupero voluta dagli attuali proprietari.

7)Giardino di Palazzo Tozzi, via Santa Maria 75
L’aspetto attuale del giardino è il frutto di numerosi rifacimenti che ne hanno mutato l’aspetto originario, con molta probabilità da far risalire alla seconda metà del Settecento, quando ormai da più di un secolo via Santa Maria, sulla scorta della qualificazione della nuova residenza medicea pisana posta sul lungarno Regio, era stata trasformata dalle famiglie aristocratiche pisane in un nuovo asse di rappresentanza alternativo ai Lungarni. Almeno così sembrano suggerire alcuni manufatti architettonici come il grande nicchione posto in asse con l’ingresso principale, decorato con materiale marino, quali conchiglie e fossili, alternato a rocce, e la fontana alla rustica che simula una cascata che alimentava il piccolo laghetto forse costruito nell’Ottocento in stretta osservanza dei paradigmi del giardino all’inglese.
Attualmente il giardino è contraddistinto da alberature da frutto, piante ornamentali e magnolie, segnale dichiarato dei rifacimenti effettuati fra Otto e Novecento. Da segnalare anche la pianta centenaria di canfora.

Ville pisane:

1)Giardino di Villa Venerosi Pesciolini , via della Chiesa 1 , Ghizzano - Peccioli

2)Parco della Villa di Camugliano, via Camugliano, Ponsacco

3)Parco Villa Riccardi Toscanelli, via della Cava 1 , Pontedera

4)Giardino di Villa Fehr, via privata della Rocca, Vicopisano

5)Villa Medicea, via Rio dei Ceci , Buti

6)Giardino di Villa Ruschi, via F. Ruschi 75 , Calci

7)Giardino di Villa Di Lupo Parra, via di Lupo Parra Sud 263 , San Prospero di Cascina

8)Giardino di Villa Roncioni, via Statale Abetone 226, Pugnano - San Giuliano Terme

9)Villa Poschi, via Statale Abetone 212 , Pugnano - San Giuliano Terme
La settecentesca architettura del palazzo svolge un tema consueto nelle ville di questa zona: è anch’esso il risultato di un’elaborazione di preesistenze databili tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo. Gli estimi catastali seicenteschi ricordano infatti l’esistenza di una: “casa da cittadino con colombaia e sue appartenenze con chiostra avanti e con casa separata per il lavoratore”. Nel 1791 Vincenzo Poschi, nobile pisano, innalzava e abbelliva questa residenza di campagna, come recita la lapide che il fondatore pose sulla facciata posteriore a memoria dell’evento. La villa, nata per il soggiorno estivo della famiglia Poschi che in Pisa possiede il palazzo residenziale, si inserisce in un ampio programma di ripresa edilizia che nel Settecento investe la campagna pisana. Le stanze del piano terreno si affacciano su un corridoio, quelle dei piani superiori comunicano con il vano delle scale. Alle decorazioni è affidato il compito di ingentilire la salda struttura architettonica. Il tipo di ornato cambia in ogni ambiente. Nel salone del piano terreno domina il gusto neoclassico. Al vedutismo settecentesco, invece, è dedicato il salone del piano superiore, dove alcuni paesaggi tratti dal vero si mescolano ad altri che il pittore copia dalle stampe del tempo. Il “rovinismo” di derivazione archeologica è interpretato nella veduta marina suggerita dalle immagini del porto livornese e in alcuni paesaggi in cui è difficile trovare una rispondenza con le vedute dal vero dei paesi vicini.

10)Villa Annamaria, strada Statale Abetone 146 , San Giuliano Terme

11)Villa Alta, via Statale Abetone 110 , Rigoli - San Giuliano Terme
Sulle colline di Rigoli, in stupenda posizione panoramica immersa completamente nel verde, si erge l’elegante ed imponente Villa Alta. Costruita ed affrescata internamente nel XVIII secolo, la dimora è stata interessata da un capillare lavoro di restauro nel 1996 che ha permesso di riportare la villa al suo antico splendore.
La costruzione dell’edificio rientra in quel grande fervore che investì molte famiglie pisane sullo scorcio del XVIII secolo e che scelsero di edificare splendide dimore ai piedi dei monti pisani, attratte dal clima e dal paesaggio del territorio.
In villa Alta possiamo ritrovare espressa in modo eccellente la ricerca, tipica del secolo, della luminosità e di una “bella semplicità”, ovvero di un ritorno ad una vita nella natura, in cui quest’ultima, vista attraverso gli occhi dell’intellettuale, appare ordinata razionalmente, civilizzata, “signorile”.
Attraverso un lungo viale circondato da 189 cipressi, cedri ed alberi di agrumi si giunge alla villa immersa nel parco e ornata da giardini all’italiana, con siepi di bosso, vialetti e fiori.

12)Villa di Corliano, via Statale Abetone 50 , San Giuliano Terme
Gli Agostini Venerosi della Seta la acquistarono nel 1536 per 1500 fiorini dagli Spini di Firenze, che vi avevano intrapreso lavori fin dalla prima metà del XV secolo. Ottimo esempio di quel vigore economico che investì l’aristocrazia pisana nel XVI secolo la villa di Corliano nel 1616 veniva descritta dal fiorentino Vincenzo Pitti come “il più bel palazzo che sia dintorno a Pisa”. L’aspetto attuale si deve ad un intervento della seconda metà del settecento condotto dall’architetto veronese Ignazio Pellegrini, più volte chiamato dalla committenza pisana, come dimostrano i suoi numerosi incarichi a ridisegnare le “facies” di molte residenze della campagna circostante. La facciata, la cui compatta struttura cinquecentesca era originariamente decorata a graffiti, fu arricchita da cornici, nicchie e finte aperture che rompono la scatola muraria. Il risultato è una sorta di diaframma che collega l’esterno con l’interno, decorato nel 1593 dal pittore Andrea Boscoli con scene mitologiche, allegorie dei mesi e segni zodiacali. Alla seconda metà del Settecento risale il riassetto del giardino, in cui dimorano piante secolari, già segnalate dal Targioni Tozzetti, mentre nel 1898 parte del giardino venne trasformato in parco romantico. La villa è tuttora proprietà dei Conti Agostini Fantini Venerosi della Seta.

13)Villa Gentili, via dei Molini 14 , Avane –Vecchiano

14)Villa del Lupo, via San Giovanni 59 , Arena Metato
Costruita a partire dalla fine del XVIII secolo, la villa rappresenta uno dei più suggestivi luoghi di delizia nel territorio pisano. La progettazione della fabbrica e del giardino è attribuita all’architetto Alessandro Gherardesca, il professore di architettura civile e di Idraulica all’Accademia di Belle Arti di Pisa, fra Settecento e Ottocento chiamato ad intervenire nei più importanti cantieri della città e del lungomonte, dove applicherà le proprie teorie diffuse anche attraverso le sue opere: “La casa di delizie, il giardino e la fattoria” del 1826 e l’ “Album dell’Architetto, dell’ingegnere, del paesista e del pittore, del giardiniere e dell’agricoltore” del 1837. La particolarità di questa costruzione si fonda sulla novità della copertura nascosta da finte balconate. Il prospetto dell’edificio si presenta come un’unica unità scandita dalle aperture simmetriche e delineate da un coronamento fittile che testimonia l’adesione di Alessandro Gherardesca al repertorio romantico, avvertibile anche nel disegno del giardino. Costruita per volontà di un Abate della famiglia Del Lupo, è stata villa padronale della stessa fino al 1975 per poi conoscere 25 anni di abbandono. A partire dal 2000 sono iniziati i lavori di restauro che hanno restituito agli antichi fasti la struttura, valorizzandone gli spazi e le funzioni e dotandola dei più completi servizi. Il complesso comprende la villa, la cappella privata (realizzata nel 1803), la limonaia, il portico e gli annessi. La dimora, caratterizzata da decorazioni, stemma in cotto e terrazzamento balaustrato, si dilata in uno spazio verde protetto e raccolto: “il giardino segreto” che con le sue aiuole ed i giochi d’acqua della fontana conduce alla limonaia. La villa fu scelta nel 1964 dal Regista Anthony Asquith per girare alcune scene del film “una Rolls-Royce tutta gialla” con Alain Delon e Ingrid Bergman.

15)Parco della Villa Medicea Ammiraglio, via Cavour 35 , Arena Metato
La Villa di Arena Metato è una delle poche dimore nella Provincia di Pisa costruita ed abitata direttamente dalla famiglia Medici. Fu Giulio de’ Medici che, nella seconda metà del XVI secolo, dopo attenta analisi individuò il luogo più adatto, tra le proprietà di famiglia, dove erigere quella che sarebbe stata la sua fissa dimora. Giulio era figlio naturale di Alessandro dei Medici, a sua volta figlio naturale di Lorenzo duca d’Urbino e di una schiava di colore. Alessandro fu ucciso all’età di 26 anni, da Lorenzino poi detto Lorenzaccio. Giulio era quindi un bis-nipote di Lorenzo il Magnifico; alla morte del padre, la matrigna Margherita (moglie fanciulla di Alessandro, figlia dell’imperatore Carlo V) ed una premurosa nutrice lo sottrassero all’ira dei parenti assassini del padre e lo nascosero per tutta la giovinezza. Al compimento della maggiore età, Cosimo suo zio, ormai saldamente al potere di Firenze, accettò la ricomparsa del nipote ed anzi lo valorizzò promovendolo, nel 1563, Primo Ammiraglio della flotta Medicea e numero due dell’appena costituito Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, nobili marinai che tanto onore si fecero contro gli infedeli. Giulio si fece costruire nella campagna pisana in vicinanza del mare una vera e propria villa nella tradizione medicea, appunto la Villa Medicea di Arena Pisana. L’architetto è ignoto, ma la dimora è attribuibile al Buontalenti o al Francavilla. La casa di Giulio dei Medici è stata acquistata, nei primi anni ’70, da Riccardo Cerretti e Silvana Piacentino, che da allora la abitano dopo averla restaurata con amore, restituendola quasi all’antico decoro dopo decenni di pericoloso abbandono. La villa, posta vicino ad un boschetto di lecci secolari, consta di due piani con numerose finestre ornate da lesene di tipico stile fiorentino, riquadrate da pietra serena, con ampio stemma mediceo in marmo, proprio sopra al portone principale. All’interno, al piano terra vi è un grande salone, in cui spicca un immenso camino in pietra serena, anch’esso adornato con stemma mediceo. Intorno altre numerose sale, con soffitti lignei. Due sale sono a volte, dipinte da ignoto pittore pisano del XIX secolo. Di particolare suggestione è l’immenso parco con la varia e differente vegetazione che circonda e isola la villa per ben settemila metri quadrati.


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